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Da quando ho ripreso ad insegnare sto molto male e in allerta costante…

Buonasera, sono una professoressa di storia dell’arte di una scuola media della provincia di Brescia, vi scrivo perché da quando abbiamo ripreso l’anno scolastico sto molto male, non riesco ad andare a scuola, in classe mi sento svogliata e senza forze. I ragazzi se ne stanno accorgendo e spesso prendono il sopravvento sulla lezione, creando confusione e brusio. Mi preoccupa molto il fatto che senza il mio controllo vigile, possano commettere errori, avvicinarsi tra loro, uscire in due dalla classe, ecc. Mi sento sempre in uno stato di allerta, cerco di non avvicinarmi ai banchi, di  mantenere il mio posto in classe e di evitare contatti con chiunque, ma questo limita molto le mie lezioni e occupa gran parte della mia energia
mentale, non riuscendo più a fare lezioni creative ed interessanti per i ragazzi né a vivere la vita scolastica con la serenità di un tempo. A giugno a causa di questo maledetto covid abbiamo perso mio suocero a cui sia io che mio marito ovviamente e i miei figli eravamo molto legati. Questo è stato un grave choc per tutti noi, mio marito è andato in pezzi, non sembra essersi ancora ripreso, è molto depresso, si isola, parla poco, lo vedo molto giù di morale. Anche per i ragazzi è stato un duro colpo. In questa situazione di
sofferenza per me stare a scuola è un incubo, non so più quale sia il mio posto nella società e nella mia famiglia, mi sento davvero sperduta. Grazie dello sfogo spero in una vostra risposta.

Francesca


Carissima Francesca,
grazie per aver condiviso con noi il tuo stato d’animo.
Sentiamo, da ciò che scrivi, quanto dolore e disorientamento tu stia provando
nell’affrontare il tuo ruolo di docente che in questo momento non ti permette
di portare avanti con serenità il preziosissimo lavoro con i ragazzi, come hai
sempre fatto in questi anni.
Dopo un lungo periodo di lontananza dalla scuola, ripreso in un clima di
incertezze e paure, nonché di oggettive problematiche relative alla gestione
delle nuove regole restrittive anti covid, è inevitabile e normale la difficoltà a
riprendere le attività didattiche in modo disteso. La cautela della salute
personale e degli altri implica delle grosse responsabilità che nel tuo caso,
anche a causa della triste esperienza vissuta in prima persona in famiglia, aumentando probabilmente uno stato d’ansia e paura.
La sofferenza che ti stai portando dentro e che ti fa sentire svogliata e senza
forze, ti conduce ad uno stato di isolamento dai tuoi interessi e quindi dalle dinamiche scolastiche. Spesso bisogna mascherare il dolore, farsi forza e prendere le redini della famiglia, occuparsi del marito e dei figli. Ma questo non vuole dire che in profondità le ferite brucino e sottraggano energie.
Prima del Covid, racconti, che avete lavorato con serenità e ciò presuppone professionalità e dedizione al tuo lavoro come ai tuoi studenti. Quindi non è in discussione la tua capacità di accogliere gli studenti ma forse è tanto difficile ripartire. La scuola sta affrontando un momento di passaggio importante dove non ci sono certezze, dove le regole son spesso rigide e poco contenitive da un punto di vista emotivo. Se a questo aggiungiamo il tuo vissuto personale forse è davvero faticoso ritrovare una serenità e una concentrazione tale da entrare in classe con la testa libera.
Anche per i ragazzi deve essere difficile tornare tra i banchi di scuola, magari potreste partire proprio da un confronto sui dubbi e i timori di questo rientro. Probabilmente potrà esserci uno scambio costruttivo e formativo che va oltre la solita lezione.
Parla e confrontati anche con i tuoi colleghi che sapranno sostenerti e starti vicino, affrontando insieme questo momento difficile per tutti.
Vedrai che con il tempo ricomincerai ad amare il tuo lavoro e trovare, anche
attraverso le relazioni umane, l’entusiasmo che ora sembra essersi spento.
Per quanto riguarda la situazione familiare, di cui racconti a causa
dell’improvviso lutto di tuo suocero, sicuramente tuo marito è la persona che
è maggiormente provata e che più sta soffrendo. Ci racconti che si è chiuso,
non parla molto, è in depressione e ti sentiamo molto preoccupata anche per
lui e i ragazzi. Un lutto ha bisogno di tempo per essere elaborato e in questo
momento lui e i ragazzi ha bisogno del loro tempo per fare i conti con il vuoto
lasciato da tuo suocero a causa, condividiamo con te, di questo maledetto
covid. Hai mai pensato di rivolgerti ad uno Psicologo? Magari avere uno spazio neutro dove portare il tuo dolore, le tue riflessioni, senza giudizi o inibizioni può alleviare il peso che ti porti dentro.
Ci auguriamo di esserti stati d’aiuto.
Se avrai bisogno scrivici nuovamente.
Un caro abbraccio!